Capitolo 2
Nasce l'Istituto Ocularistico Paolo Modugno
Nonno Paolo tornò dalla prigionia con i postumi del grave incidente alla gamba occorsogli durante l’affondamento e che lo costringeva ad indossare un apparecchio ortopedico per poter camminare più facilmente. La famiglia del nonno si stabilisce a Roma. E sarà proprio a Roma che nonno Paolo conoscerà la sua futura moglie Dina. Dal Loro matrimonio nacquero due figli Amalia e Giacomo Carlo: nella famiglia di mio nonno Paolo per tradizione il primo figlio maschio si chiamava Giacomo e a sua volta mio padre chiamò il suo primo figlio maschio Paolo.
Venne Nominato Commendatore dal re Vittorio Emanuele III per merito militare. A quell’epoca, come reduce di guerra, frequentava sia il Ministero della Marina che l’Opera Nazionale Invalidi di Guerra. Molti degli assistiti avevano perso un occhio a causa di un incidente di guerra. Non solo gli adulti furono colpiti da questi incidenti ma anche molti bambini.
Sul territorio italiano giacevano molte mine inesplose, specialmente nelle campagne. Giocando all’aria aperta i bambini, ignari del pericolo, raccoglievano e cercavano di aprire gli ordigni bellici trovati. La loro manomissione ne produceva lo scoppio con conseguente ferimenti gravi al volto e alle mani e talvolta anche la morte dei poveri bambini.
Nonno Paolo vedeva tante persone, assistite dall’Opera nazionale Invalidi di Guerra che per poter applicare una protesi oculare si dovevano recare in Germania ove queste già erano fabbricate con la tecnica del vetro soffiato. Il nonno nel vedere tanta sofferenza decise di apprendere l’arte della fabbricazione delle protesi. Decide allora di recarsi in Germania. Per dovere di cronaca devo ricordare che all’epoca condivise questa avventura con il suo amico Giuseppe Bachetti, che poi divenne anch’egli uno dei primi ocularisti italiani, arte che poi tramandò al figlio Stelio e oggi ancora tramandata alla nipote Marina.
Nonno Paolo parlava un po’ il tedesco perché lo aveva imparato durante la sua prigionia a Mauthausen e questo gli permise di poter apprendere più facilmente il lavoro di protesista. Cominciò così la sua avventura nel 1920 con la fondazione dell’Istituto Ocularistico Paolo Modugno. Inizialmente riportava in Italia protesi già pronte da inserire nella cavità delle persone che non potevano recarsi in Germania. Viaggiava spesso tra l’Italia e la Germania per perfezionare la produzione.
Nel frattempo si era fatto montare un becco Bunsen a casa e lì sperimentava le tecniche apprese in Germania cercando di migliorarle con esperimenti vari sui colori e forme.
Il becco Bunsen è un bruciatore a gas usato in chimica:
Per il suo funzionamento viene collegato ad una sorgente di gas e di aria e, a seconda della miscela aria/gas, la fiamma avrà effetto riducente o ossidante sul materiale utilizzato.